Climatizzatori

La temperatura ideale deve garantire al nostro corpo di scambiare il calore e deve essere tra i 23 °C e i 27 °C.

Per essere corretta, l’umidità relativa, deve consentire di far evaporare il sudore del nostro corpo, perciò è bene che rimanga in un range tra il 40% e il 60%.

Deve salvaguardare l’apparato respiratorio da polveri e batteri, rispettando anche quanto prescritto dalle norme.

Non deve creare situazioni di fastidio (es. nelle zone occupate da persone, i valori misurati a due metri da terra devono essere compresi tra i 0,15 e 0,20 m/s).

Questi sistemi, climatizzatori di tipo pavimento – soffitto, possono essere montati sia a pavimento che a soffitto e, come i climatizzatori a colonna, si utilizzano in ambienti che necessitano di un elevato bisogno di potenza e di gettata d’aria, quindi sono molto indicati per installazioni ad uso commerciale, uffici, ristoranti, ecc.

I climatizzatori mono e multi split sono i climatizzatori per definizione, ossia quelli più utilizzati e scelti sul mercato. La differenza tra i mono e i multi split è esclusivamente questa: i mono sono composti da una singola unità interna collegata ad una specifica unità esterna, mentre i multi split sono dotati di più unità interne collegate ad una singola unità esterna utilizzata da tutte quelle interne. E’ da sottolineare che solo un professionista qualificato è in grado di valutare quale sia la soluzione più vantaggiosa fra le due opzioni, ovvero quella che garantirà il maggior risparmio in termini di acquisto prodotto, di posa e realizzazione impianto e di consumi elettrici.

I climatizzatori senza unità esterna vengono utilizzati quando non è possibile installare all’esterno degli edifici le unità esterne e consentono quindi un impatto estetico esterno minimo poiché in corrispondenza dell’unità interna si vedranno in facciata semplicemente due fori da 162 mm anziché il motore del climatizzatore che è incorporato nell’unità interna. E’ da sottolineare che l’unità interna può essere installata su qualsiasi muro perimetrale, sia in alto che in basso, e può essere abbinata ad un termoconvettore (detto anche fancoil, ovvero un radiatore che diffonde il calore tramite una ventola al suo interno), che consente, nel caso in cui si debba smontare un radiatore già esistente per utilizzare la sua nicchia, di sfruttare ugualmente parte dell’impianto di riscaldamento esistente.